mercoledì 9 aprile 2008

Chiusura della campagna elettorale

Ultimo incontro con i cittadini di Spoleto prima del voto di domenica e lunedì.

Giovedì 10 aprile alle ore 18, presso la ex sala consiliare di palazzo Collicola (ingresso da piazza San Domenico) la Sinistra l'Arcobaleno di Spoleto chiuderà la propria campagna elettorale con la presenza della sen. Maria Luisa Boccia, capolista alla camera ; Daniela Chiavarini, portavoce regionale dei Verdi, candidata al senato; Patrizia Acciarino, candidata alla camera.

Le candidate saranno intervistate dalla giornalista Cristina Antonini sui temi della Laicità, diritti civili, tutela dell'ambiente.

Appello all'Umbria per il voto di Pietro Ingrao

E' con grande piacere ed emozione che pubblichiamo l'appello di Pietro Ingrao agli umbri per l'ultimo miglio della campagna elettorale.


Appello all'Umbria per il voto alla Sinistra arcobaleno
di Pietro Ingrao

Alle donne e agli uomini dell’Umbria
Con l’emozione di chi sa che in queste settimane si sta svolgendo una battaglia decisiva, torno a rivolgermi con la passione di un tempo, alle genti di una regione civilissima come la vostra. Il mondo si è fatto assai più complicato tra miserie e guerre. Perciò ci può e ci deve essere ancora, tenace e testarda, la voglia di cambiare, la voglia di affermare un’altra idea della vita e del mondo nelle meravigliose piazze umbre, da Bevagna a Spello, da Todi a Gubbio, da Spoleto a Perugia, nei luoghi di lavoro, dentro le Acciaierie di Terni, nelle tante fabbriche che fanno l’Umbria di oggi, nell’Università, in tra i giovani che si confrontano a fatica con le dure incertezze del futuro.
In questa occasione delle elezioni del 13 aprile, mi rivolgo a voi per chiedervi una scelta forte e chiara e per tenere alta la rappresentanza della sinistra nella vostra terra, per costruire nuove strade, dare nuove radici feconde alla sete di pace e di libertà. Per il voto e oltre il voto.
L’Umbria è terra a me carissima. Nelle vostre città, nelle piazze, nei piccoli borghi, nelle splendide campagne segnate, allora, dal lavoro dei mezzadri, ho passato un tratto fondamentale delle mia vita. Ho potuto sentire quanto siano profondi nel popolo umbro i valori della democrazia, della laicità, della libertà e della liberazione di donne e uomini, della dignità del lavoro e della sua emancipazione. In tante occasioni ho sentito quanto radicata fosse la lezione del grande pensatore perugino non-violento, Aldo Capitini, e il segno di nuova umanità contenuto nella Marcia della pace Perugia-Assisi, e quella ardente passione popolare, tesa a radicare la democrazia e la giustizia nei tanti municipi della regione.
E oggi? So quanto prema la difficile contemporaneità del mondo anche sull’Umbria, malgrado gli impegni dei governi locali: le nuove ingiustizie, le disparità, la mancanza di tutele, i nuovi bisogni di libertà che erompono nella vita di tante donne e uomini fin dalla più giovane età.E’ il presente e il futuro difficile che dicono quanto sia essenziale per l’Umbria e per l’Italia una nuova soggettività della sinistra. La sinistra non è solo politica, è sete di un nuovo sapere. È ansia di capire, è voglia e passione di mettersi in movimento per pensare e far avanzare un mondo nuovo. E’ capacità critica. E’ libertà e autonomia del pensiero prima di tutto dal comando dell’economia. E’ cultura e valore della differenza, di donne e uomini che costruiscono relazioni e vite a partire dal riconoscimento della libertà femminile. Nella sessualità, nella procreazione, nella vita sociale, nella politica. Sinistra è capire che le bellezze dell’Umbria non possono essere solo dimensioni mercantili, ma piuttosto risorse e valori capaci di segnare un’idea forte di futuro.
Questo, penso, sarà il senso del voto alla Sinistra L’Arcobaleno. E l’azione di oggi per il voto segna lo scatto di una nuova passione, più alta e forte. Così è stato per la mia generazione nella lotta antifascista e nella costruzione della Repubblica. Dipende da ciascuno di noi. Oggi come ieri.
Pietro Ingrao

lunedì 7 aprile 2008

APPELLO DI INTELLETTUALI E SINDACALISTI

Pubblichiamo un appello per il voto del 13 e 14 aprile di numerosissimi intellettuali, sindacalisti e professionisti di indiscusso valore e di varia estrazione e provenienza.
A parte il testo che ne spiega le ragioni, in questo caso, anche se con un po' di fatica, vale la pena leggere le firme in calce al documento, a testimonianza delle speranze e delle aspettative che moltissimi ripongono nei confronti di SA.


NOI FACCIAMO UNA SCELTA DI PARTE

Noi sosteniamo le liste de “La Sinistra, l’Arcobaleno”, e il candidato-premier Fausto Bertinotti, per quattro buone ragioni.

1. Perché è un voto utile alla democrazia italiana e alla rinascita della politica. La contesa elettorale non può ridursi a una partita a due, o a un referendum tra leadership spettacolari. E il futuro del paese non può essere affidato al “modello americano” , che per definizione e vocazione storica cancella la sinistra dalla rappresentanza istituzionale. Per battere la destra, la sinistra resta essenziale. Per vincere la sfida della pace che muove milioni di persone, ci vuole una sinistra forte. Per superare la crisi di fiducia, e i pericoli di declino morale dell’Italia, le idee e la forza della sinistra restano imprescindibili.

2. Perché è un voto di parte. Dalla parte dei lavoratori e dei diritti del lavoro, operaio, precario, intellettuale, sfruttato, sottopagato, umiliato. Dalla parte delle donne, dei giovani e dei nuovi cittadini e cittadine migranti in cerca di libertà. Dalla parte del rispetto per l’ambiente, minacciato da un’idea di sviluppo cieca e squilibrata. Dalla parte del valore non mercificabile del sapere e della conoscenza. Fuori da questa parzialità, che rivendichiamo come una risorsa preziosa, non c’è vera possibilità di cambiamento. E tutto si “concilia”, si omologa, si appiattisce, in un clima di conformismo dilagante.

3. Perché è un voto laico. Per fermare l’invadenza interventista delle alte gerarchie vaticane e le tentazioni neo-temporaliste della Chiesa cattolica. Per arginare le insorgenze fondamentaliste, che attaccano leggi come la 194, bloccano l’allargamento dei diritti civili, diffondono omofobia, tentano di ricondurre le donne ad un ruolo antico di soggezione. Noi non vogliamo né “guerre di religione” né antistorici steccati tra credenti e non credenti. Crediamo piuttosto che la laicità dello Stato e il primato del Parlamento siano il fondamento più solido della libertà di tutti.

4. Perché è un voto di speranza: per una sinistra capace di rigenerare se stessa, il suo modo di essere e di agire, i suoi progetti. Un obiettivo difficile, ma assolutamente necessario, che può cominciare un percorso positivo nel fuoco di queste elezioni, il 13 e 14 aprile. Noi, a questa speranza non possiamo rinunciare.

Primi firmatari.Pietro Ingrao; Marco Bellocchio, regista; Luciana Castellina, giornalista e scrittrice; Mario Ceroli, scultore; Marcello Cini, filosofo della scienza; Luciano Gallino, sociologo; Paul Ginsborg; Margherita Hack, astronoma; Lea Melandri, saggista e femminista; Mario Monicelli, regista; Achille Occhetto; Valentino Parlato, giornalista; Tamar Pitch, docente Univ. Perugia; Rosanna Praitano, presidente circolo Mario Mieli; Giuseppe Prestipino, filofoso; Marco Revelli, storico; Gianni Rinaldini, segretario generale Fiom; Rossana Rossanda; Paolo Rossi, attore, da anarchico; Edoardo Sanguineti, poeta e saggista; Aldo Tortorella; Mario Tronti, flosofo; Dario Vergassola, attore.
Arti, letteratura e mondo dello spettacolo
Francesco Baccini, cantautore; Nanni Balestrini, scrittore; Achille Bonito Oliva, critico d’arte; Edoardo Bruno, critico cinematografico; Sergio Cammariere, musicista; Ascanio Celestini, regista e attore; Pippo Delbono, regista e attore teatrale; Marco Gastini, pittore; Leo Gullotta, attore; Wilma Labate, regista; Citto Maselli, regista; Lea Massari, attrice; Roy Paci, cantante; Paolo Pietrangeli, regista; Paolo Poli, attore; Andrea Rivera, attore e musicista; Pasquale Scimeca, regista; Tiziano Sclavi, scrittore; Daniele Segre, regista; Daniele Silvestri, cantautore; Ambrogio Sparagna, editore e vignettista; Statuto, gruppo musicale; Bebo Storti, attore e autore teatrale; Tiziana Donati Tosca, cantante; Daniele Vicari, regista; Gilberto Zorio, scultore; Uccio Aloisi, musicista; Carmine Amoroso, regista; Fabrizio Apolloni, attore; Gianluca Arcopinto, produttore cinematografico; Marcello Argilli, scrittore; Giorgio Arlorio, sceneggiatore; Gino Auriuso, attore e presidente FedItArt; Davide Barletti, regista; Paolo Benvenuti, regista; Mauro Berardi, produttore cinematografico; Cloris Brosca, attrice; Sylvano Bussotti, musicista; Francesca Calvelli, montatrice cinematografica; Enrico Capuano, musicista; Giuseppe Casa, direttore artistico Martelive; Pasquale Catalano, compositore; Daniele Cenci, critico letterario; Nando Citarella, musicista; Anna Cochetti, critico d’arte; Ludovico Corrao, presidente Orestiadi; Ninni Cutaia, direttore ETI; Maria Rosa Cutrufelli, scrittrice; Toni D’Angelo, regista; Felice De Maria, direttore della fotografia; Ivan Della Mea, cantante; Ugo Delucchi, artista e vignettista; Marco Dentici, scenografo; Francesco Di Giacomo, cantante Banco del Mutuo Soccorso; Pippo Di Marca, regista teatrale; Gaspare Di Stefano, attore; Don Pasta, musicista; Ennio Fantastichini, attore; Andrea Frezza, regista e scrittore; Roberto Giannarelli, regista; Francesco Gnerre, scrittore; Giovanni Greco, direttore artistico Teatro Lido; Fabio Grossi, regista e attore; Giovanni Guidi, musicista; Alessandro Kokocinski, pittore; Alessio Lega, musicista; Giampiero Lisarelli, attore; Sebastiano Lo Monaco, attore; Fabiomassimo Lozzi, regista; Carla Marcotulli, cantante; Pino Marino, cantautore; Gerardo Mastrodomenico, attore; Magda Mercatali, attrice; Lucia Mirisola, costumista; Raffaella Misiti, cantante Acustimantico; Vincenzo Monaci, Teatro Eliseo; Elisa Montessori, disegnatrice e pittrice; Nidi d’Arac, gruppo musicale; Antonio Nocera, pittore e scultore; Alessandro Occhipinti, scrittore e autore teatrale; Mirko Pagliacci, pittore; Rocco Papaleo, attore; Fausto Paravidino, regista; Renzo Paris, poeta e critico letterario; Parto delle nuvole pesanti, gruppo musicale; Ulderico Pesce, attore e autore teatrale; Luigi Pestalozza, musicologo; Carlo Pestelli, cantautore; Massimo Piesco, regista; Rocco Quaglia, ballerino; Radici nel cemento, gruppo musicale; Fausto Razzi, compositore; Alessandro Rossetti, sceneggiatore; Giuliana Ruggerini, scrittrice; Nino Russo, regista; Massimo Sani, regista; Andrea Satta, musicista dei Tete de Bois; Paola Scarnati, dirigente Unione Circoli Cinematografici Arci; Angelo Schiavi, musicista; Pino Strabioli, regista e conduttore tv; Aldo Terlizzi, regista; Barbara Valmorin, attrice; Netta Vespigani, artista.
Saperi, università e ricerca
Piergiovanni Alleva, giuslavorista Univ. Politecnica Marche; Vezio De Lucia, urbanista; Angelo D’Orsi, storico; Gianni Ferrara, costituzionalista Univ. La Sapienza; Carlo Flamigni, docente Univ. Bologna; Francesco Garibaldo, sociologo; Augusto Graziani, docente Univ. La Sapienza; Francesco Indovina, urbanista; Gianni Mattioli, fisico Univ. La Sapienza; Giorgio Parisi, fisico Univ. La Sapienza; Franco Piperno, docente Univ. Cosenza; Giuliano Pisapia, giurista; Edoardo Salzano, urbanista; Amos Andreoni, giuslavorista Univ. La Sapienza; Andrea Bagni, insegnante; Vincenzo Bavaro, giuslavorista Univ. Bari; Piergiorgio Bellagamba, docente Univ. Ascoli Piceno; Fabio Bentivoglio, filosofo e scrittore; Piero Bevilacqua, docente Univ. La Sapienza; Flavia Bianchi, urbanista; Francesco Bilancia, docente Univ. Chieti-Pescara; Olivia Bonardi, giuslavorista Univ. Statale Milano; Bruno Bosco, docente Univ. Milano Bicocca; Caterina Botti, docente Univ. Roma; Emiliano Brancaccio, docente Univ. del Sannio; Sergio Brenna, urbanista; Yuri Brunello, docente Univ. Federal de Bahia; Luca Cafiero, filosofo; Maria Grazia Campari, giurista e avvocata; Pietro Paolo Cannistraci, docente storia dell’architettura; Francesco Carchedi, ricercatore sociale; Aldo Carra, osservatorio IRES Cgil; Valerio Cerretano, docente Univ. Glasgow; Lido Chiusano, storico della filosofia; Stefano Ciccone, docente Univ. Tor Vergata; Nicola Cipolla, presidente CEPES; Federico Coen, direttore “Lettera Internazionale”; Gastone Cottino, docente universitario; Marco Cuniberti, giuspubblicista Univ. Statale Milano ; Alessandro Dal Lago, docente Univ. Genova; Paolo De Nardis, sociologo; Fabio De Nardis, sociologo; Elisa Del Chierico, ricercatrice universitaria; Elena Del Grosso, biologa femminista; Arturo Di Corinto, docente universitario; Alfonso Di Giovine, costituzionalista; Ferdinando Di Orio, rettore Univ. L’Aquila; Andrea Fasullo, docente Univ. Camerino; Pino Ferraris, sociologo; Franco Focareta, giuslavorista Univ. Bologna; Carlo Formenti, docente Univ. Lecce; Mauro Gamboni, CNR; Mario Giovanni Garofalo, giuslavorista Univ. Bari; Fausto Gentili, L’officina della memoria Foligno; Monica Giansanti, insegnante; Massimo Ilardi, sociologo; Carlo Innocenti, ricercatore; Eugenio Iorio, docente Univ. Bari; Andrea Lassandari, giuslavorista Univ. Bologna; Fabrizio Lemme, docente Univ. Siena; Guido Liguori, storico del pensiero politico; Paolo Lucchesi, docente Univ. Roma Tre; Giorgio Lunghini, economista; Fabio Marcelli, docente Univ. La Sapienza; Oscar Marchisio, economista; Graziosi Marina, insegnante femminista; Carlo Marino, docente Univ. Palermo; Grado Marletto, economista; Luigi Mascilli Migliorini, storico; Pietro Masina, docente Univ. Orientale; Corrado Mauceri, Ass. Per la Scuola della Repubblica; Giovanni Mazzetti, economista; Danielle Mazzonis, ricercatrice; Monica Mc Britton, giuslavorista Univ. Salento; Lodovico (Lodo) Meneghetti, urbanista; Sandro Morelli, direttore rivista “Quale Stato”; Giovanni Naccari, giurista; Luca Nivarra, giuslavorista Univ. Palermo; Alberto Olivetti , docente Univ. Siena; Maurizio Oliviero, docente Univ. Perugia; Guido Ortona, docente Univ. Piemonte Orientale; Stefano Ossicini, fisico Univ. Modena e Reggio Emilia; Renzo Paris, poeta, narratore e saggista; Tonino Perna, docente Univ. Messina; Riccardo Petrella, docente Univ. Lovanio; Roberto Felice Pizzuti, economista; Gabriella Poli, presidente IRES Verona; Alessandro Portelli, docente Univ. La Sapienza; Michele Prospero, docente Univ. La Sapienza; Enrico Pugliese, sociologo; Emilio Raimondi, docente Univ. Strasburgo; Giulietta Rak, ricercatrice; Riccardo Realfonzo, docente Univ. Sannio; Massimo Roccella, giuslavorista Univ. Torino; Bernardo Rossi Doria, urbanista; Massimo Ruffini, economista; Marino Ruzzenenti, insegnante; Raffaele Salinari, docente Univ. Urbino; Antonia Sani, Ass. Per la Scuola della Repubblica; Mario Santostasi, pubblicista; Enzo Scanduzza, docente Univ. Sassari; Ernesto Screpanti, docente universitario; Carla Sepe, giurista; Luigi Spedicato, docente Univ. Sannio; Marcello Strazzeri, preside Scienze sociali e Politiche Univ. Sannio; Claudio Strinati, sovrintendente Beni culturali Roma; Francesca Stroffolini, docente universitario; Massimo Taddia, formatore; Gianni Tamino, docente Univ. Padova; Maria Vittoria Tessitore, docente Univ. Roma Tre; Monica Toraldo di Francia, Comitato Nazionale di Bioetica; Carlo Vallauri, storico; Roberto Veneziani, docente University of London; Bruno Veneziani, giuslavorista Univ. Bari; Pasquale Voza, docente Univ. Bari.

Movimenti sociali e politici.
Giorgio Airaudo, segr. gen. Fiom Piemonte; Gian Franco Benzi, dirigente Cgil; Marco Bersani, Attac Italia; Massimo Brancato, segr. gen. Fiom Napoli; Giuseppe Chiarante, ARS; Susan George, presidente onorario Attac Francia; Giuliano Giuliani, Comitato Verità e Giustizia per Genova; La Karl du Pignè, drag queen; Fabrizio Nizzi, Action; Mimmo Pantaleo, segr. gen. Cgil Puglia; Bianca Pomeranzi, Rete femminista; Carla Ravaioli, giornalista e ambientalista; Massimo Serafini, dirigente Legambiente; Paola Agnello Modica, segretaria nazionale Cgil; Vittorio Agnoletto, parlamentare europeo; Andrea Agostani, Legambiente Genova; Mario Agostinelli, unaltra lombardia; Andreina Albano, dirigente Arci; Giancarlo Albori, segreteria nazionale Slc - Cgil; Andrea Allamprese, dirigente Cgil; Roberto Allotta, dirigente Arci; Andrea Amaro, dirigente Cgil; Andrea Amendola, segr. prov. Fiom Napoli; Franco Argada, coordinamento ARS; Vincenzo Argentato, segr. gen. Fiom Benevento; Luigi Attenasio, presidente Psichiatria Democratica Lazio; Fulvio Aurora, Medicina Democratica; Asghari Bahram, dirigente Cgil; Carlo Baldini, dirigente Cgil; Gino Barsella, dirigente Punto Critico; Paolo Belloni, dirigente Cgil; Giovanni Berlinguer, europarlamentare; Rosalinda Brucculeri, ecologa; Antonio Bruno, Comitato Verità e Giustizia per Genova; Franco Bruno, segr. prov. Fiom Napoli; Cesare Caiazza, dirigente Cgil;Silvio Canapé, Spi - Cgil Piemonte; Elisabetta Cancellieri, dirigente Cgil; Michele Cappiello, dirigente Arci; Wilma Casavecchia, dirigente Cgil; Sergio Caserta, ARS; Salvatore Cavallo, Rsu AnsaldoBreda Napoli; Lilli Chiaromonte, dirigente Cgil; Raffaella Chiodo, operatrice cooperazione internazionale; Carmen Cordaro, dirigente Arci; Renzo Craighero, mediatore culturale; Roberto Cresca, ambientalista; Michele Curto, presidente ong Terra del Fuoco; Roberto D’Andrea, segr. nazionale Nidil - Cgil; Ferruccio Danini, dirigente Cgil; Luciano De Vescovi, dirigente Arci; Sandro Del Fattore, dirigente Cgil; Gianni Di Cesare, dirigente Cgil Abruzzo; Mario Di Costanzo, Rsu Fiat Pomigliano; Angelo Di Gennaro, Psichiatria Democratica Lazio; Andrea Di Stefano, direttore di “Valori”; Tommaso Fattori, ambientalista; Marco Fenaroli, segr. gen. Cgil Brescia; Antonio Filippi, dirigente Cgil; Maurizio Filipponi, Comitato 1° maggio; Alfio Foti, dirigente Arci; Luigi Giannattasio, Libera associazione; Roberto Giordano, dirigente Cgil; Sergio Giovagnoli, dirigente Arci; Patrizio Gonnella, Ass. Antigone; Stefania Grasso, Ass. Familiari vittime di mafia; Dino Greco, dirigente Cgil; Renato Grimaldi, ambientalista; Sally Kane, dirigente Cgil; Rachid Khay, dirigente Arci; Adriano Labbucci, presidente consiglio provinciale Roma; Enzo Lacorte, dirigente Cgil; Gaetano Lamanna, dirigente Cgil; Maurizio Landini, segr. naz. Fiom; Rita Lavaggi, Forum Ambientalista Genova; Salvo Leonardi, Ires - Cgil; Nicola Maiolino, segr. naz. Fisac - Cgil; Gigi Malaroda, glbtq Torino; Francesco Manganiello, Rsu Fiat Pomigliano; Michele Mangano, presidente naz. Auser; Maurizio Mascoli, segr. gen. Fiom Campania; Eugenio Melandri, Chiama l’Africa; Filippo Miraglia, dirigente Arci; Emilio Molinari, Contratto mondiale per l’acqua; Andrea Montagni, dirigente Cgil; Luisa Morgantini, europarlamentare; Franco Mungari, Spi - Cgil Calabria; Pasquale Nappa, segr. gen. Spi - Cgil Verona; Antonio Nasti, Rsu Alenia Pomigliano; Nicola Nicolosi, dirigente Cgil; Diego Novelli, ex sindaco di Torino; Gaia Pallottino, ambientalista; Massimo Paolicelli, presidente ass. Obiettori non violenti; Francesco Percuoco, Rsu Fiat Pomigliano; Ciro Pesacane, presidente Forum Ambientalista; Ornella Pucci, dirigente Arci; Bruno Ravasio, dirigente Cgil Lombardia; Gian Franco Riccò, dirigente Cgil; Riccardo Rifici, esperto acque; Paolo Righetti, segreteria Cgil Verona; Tiziano Rinaldini, dirigente Cgil; Alessandro Rizzo, Sinistra Rossoverde; Angela Ronca, dirigente Cgil; Maria Letizia Sabatino, ambientalista; Giancarlo Saccoman, segreteria nazionale Spi - Cgil; Mario Sai, dirigente Spi - Cgil; Umberto Saleri, dirigente Cgil; Antonio Santorelli, Rsu Avio Pomigliano; Anna Schiavoni, giornalista e esperta di cooperazione internazionale; Maria Luisa Severi, Rialto occupato; Piero Soldini, dirigente Cgil; Anita Sonego, Libera Università delle Donne; Massimiliano Sport Bianchini, dirigente Arci; Claudio Stacchini, segr. Cgil Torino; Stefano Sylos Labini, Ass. Nuovo Municipio; Cecilia Taranto, dirigente Cgil; Leopoldo Tartaglia, dirigente Cgil; Salvatore Tassinari, Ass. per la Sinistra unita e plurale; Laura Testoni, dirigente Arci; Croce Teti, dirigente Cgil; Sergio Tosini, dirigente Cgil; Claudio Treves, dirigente Cgil; Rita Turati, segreteria nazionale Spi - Cgil; Vincenzo Valentino, segr. gen. Spi - Cgil Puglia; Rossana Vallino, ambientalista e animalista; Luciano Vecchia, segr. gen. Fiom Avellino; Stefano Vicini, operatore sociale; Ugo Zamburru, dirigente Arci; Giovanna Zunino, dirigente Cgil.
Mondo delle professioniRitanna Armeni, giornalista; Loris Campetti, giornalista; Sandro Curzi, cda RAI; Manuela Fraire, psicoanalista; Roberto Tesi Galapagos, giornalista; Aldo Garzia, giornalista e scrittore; Darwin Pastorin, giornalista e scrittore; Piero Sansonetti, direttore di Liberazione; Giuliana Sgrena, giornalista; Carlo Amabile, giornalista; Fabrizio Ammirati, primario cardiologo; Sergio Arena, primario cardiologo; Angela Azzaro, giornalista; Alba Balestra, presidente Associazione Internazionale Incisori; Roberto Balma, dirigente aziendale; Paolo Berdini, architetto; Carlo Bianchini; Patrizia Bianconi, libero professionista; Stefano Bocconetti, giornalista; Luca Bonaccorsi, editore; Stefano Cardinali, giornalista; Paolo Ciofi, saggista; Wilma Cipriani, psicologa arteterapeuta; Simonetta Cossu, giornalista; Anubi D’Avossa Lussurgiu, giornalista; Ercole De Masi, primario gastroenterologo; Fiore De Rienzo, giornalista; Aldo Del Vescovo, primario chirurgo; Piero Di Siena, giornalista; Massimo Fagioli, neuropsichiatra; Antonella Fantò, giornalista; Laura Gallucci, architetta; Michele Gallucci, primario urologo; Giuseppe Gentili, dirigente RAI; Franca Gonella, imprenditrice; Carlo Guglielmi, avvocato; Claudio Jampaglia, giornalista; Luigi Lalloni, medico; Gianni Lanzinger, avvocato; Carlo Lefevre; Gianni Lucini, giornalista e autore; Piero Manni, editore; Elisa Marincola, giornalista; Paolo Mazzotto; Loredana Mozzillo, architetta; Nello Pacifico, giornalista e saggista; Pierluigi Panici, avvocato; Fausto Pellegrini, giornalista; Elma Pierantoni, documentarista; Anna Pizzo, giornalista; Jean Marie Pouget, editore; Bia Sarasini, giornalista; Donatella Scatena, architetto; Pier Scolari, giornalista; Ettore Torregiani, tecnico informatico; Gianfranco Turchetti, primario malattie vascolari; Rino Vaccaro, giornalista e ambientalista.

Appello autocritico

Sul Manifesto del 6/4 è comparso un lungo intervento di Fausto Bertinotti che riportiamo per esteso. Con la consueta lucidità, Bertinotti traccia un primo provvisorio bilancio dell'esperienza di governo e avanza qualche considerazione intorno alle prospettive della Sinistra Arcobaleno per il dopo voto.


Appello autocritico
Fausto Bertinotti

La campagna elettorale si è ormai consumata. In essa si sono sovrapposti due piani. Il balletto insopportabile della politica separata, ridotta al confronto tra due soli contendenti che si assomigliano nel linguaggio e nelle proposte. E' la pulsione neocentrista come esito della transizione irrisolta della crisi sociale, economica e politica. E' l'esito su cui esplicitamente puntano i centri di comando dell'economia, della finanza, dell'informazione e dei poteri forti. Una camicia di forza sull'intero sistema politico per rendere le istituzioni impermeabili alle istanze sociali e al conflitto democratico.Realizzare questo esito comporta l'eliminazione definitiva di quella che è stata chiamata l'anomalia italiana, ovvero la presenza di una sinistra politica, sociale, del mondo del lavoro, radicata nella società, rappresentata nelle istituzioni, influente nelle assemblee elettive.Solo così si può comprendere l'apparente paradosso di una crisi, esplosa nel ventre molle del centro moderato e pagata, invece, con una rottura con la sinistra.
Si vuole arrivare allo splash down: la cancellazione della sinistra come strumento per la normalizzazione del caso italiano. Un obiettivo di fase che sta dentro un processo di americanizzazione di più lunga lena di cui va colta l'ispirazione di fondo: il conflitto di classe è ineliminabile ma da esso può essere cancellata la rappresentanza politica e negata la politicità.

Esso può esprimersi anche in forme radicali e diffuse ma senza che possa avere la capacità di scalare il livello della proposta generale di cambiamento. Esso va, quindi, sterilizzato dal punto di vista della possibilità di incisione nelle scelte di società.C'è stata un'altra campagna elettorale, quella che abbiamo vissuto come Sinistra L'Arcobaleno, fatta di mille incontri, dibattiti, comizi. La campagna elettorale vissuta come l'aggiornamento dell'inchiesta sullo stato del paese reale.Questa ci restituisce l'immagine di un paese sospeso tra ansia di cambiamento e sfiducia.

Due facce anche qui che si sovrappongono. Nulla è semplice o può essere semplificato: questa rappresentazione doppia è dentro il corpo vivo e ferito del popolo della sinistra.Non possiamo rivolgerci a questo popolo senza una autocritica sul tempo breve della crisi e sul processo di lungo respiro della ricostruzione della sinistra.Non possiamo rivolgerci ad esso senza un bilancio di verità sui due anni di governo in cui la sinistra ha assunto ruoli importanti di responsabilità di governo e istituzionale.Nei fatti, è stata smentita l'idea della permeabilità di quel governo da parte dei movimenti. Esso è stato assai più permeabile ai poteri forti che ne hanno condizionato le scelte attraverso la penetrazione dentro le principali forze che lo sostenevano: sulla redistribuzione del reddito, sulla lotta alla precarietà, sull'estensione dei diritti civili e così via. Così è ripiombato nella logica dei due tempi.Abbiamo colto il senso di quell'esito.

La Sinistra si presenta autonomamente alle elezioni. Non è una condizione a tempo. Sarà autonoma ugualmente dopo il voto.

Al popolo di sinistra, ci rivolgiamo con l'avvio di un nuovo processo di aggregazione.Il progetto che la sinistra italiana presenta alla prova elettorale, ovvero la Sinistra L'Arcobaleno, è quello necessario. Ma non è ancora sufficiente.La questione decisiva si ripropone e chiama in causa la capacità di tutti e di ognuno, a partire dai gruppi dirigenti degli attuali partiti, di mettersi in discussione dentro un processo partecipativo.
Il vero punto di applicazione del processo unitario è, quindi, quello di aprirsi alla partecipazione, di cessare di essere vissuto come elemento proprietario dei partiti che chiamano associazioni e singoli ma non li rendono protagonisti a pari titolo.

Concludo con due argomenti che sono anche l'assunzione di una responsabilità solenne.La sinistra italiana ha una grande tradizione: dalla storia del Partito Comunista, alle esperienze socialiste e alle altre forze della sinistra politica che hanno fatto la storia e costruito la democrazia di questo paese, alle organizzazioni del lavoro e del conflitto di classe, a quella sinistra sociale e dei movimenti che ha innervato il tessuto partecipativo più attivo, a quelle culture politiche di trasformazione, dal femminismo all'ambientalismo critico, al pacifismo che sono fondative della nuova sinistra. Il movimento altermondialista, la sua domanda di un altro mondo possibile, ne hanno riaperto la strada per il futuro.
Ci vuole il nostro, il vostro concorso perché si concretizzi, perché si riprenda il cammino.

Ci vogliono sentimenti caldi, passione, emozione. Dobbiamo metterli in opera.Non si illudano: l'anomalia del caso italiano non sarà cancellata. Questo è il voto utile che chiediamo a tutte le donne e gli uomini di sinistra. Qualsiasi esito del voto, non metterà in discussione il processo unitario in atto.Abbiamo la forza di innovarci e cambiare per reggere la sfida di oggi, invertendo il processo di divisione e frantumazione. La Sinistra L'Arcobaleno è questo progetto, non è l'espediente per l'oggi ma l'investimento per il futuro.Il 15 aprile parte il processo costituente della nuova sinistra. Fausto Bertinotti

Fonte : Manifesto 6/4/2008

sabato 5 aprile 2008

Iniziative per la campagna elettorale

Oggi, sabato 5 aprile, a partire dalle 16,00, si effettueranno dei comizi volanti nelle frazioni maggiori insieme ad alcuni candidati della Sinistra Arcobaleno: Giuliano Granocchia, candidato alla Camera, Patrizia Acciarino, candidata alla Camera e a Maria Luisa Boccia, capolista alla Camera.

Alle 20,30 seguirà una cena di sottoscrizione presso il Ristorante La Fattoria di San Giovanni di Baiano.

Tutti sono invitati a partecipare.

Mutui: 500.000 famiglie a rischio

Sul Corriere della Sera del 2 aprile, è comparsa la notizia di una serie di stime compiute dall'autorità Antitrust, diffuse in un convegno sul tema della trasparenza dei mutui.

Secondo Catricalà, Presidente di questa Authority, circa 110 mila famiglie sono a serio rischio d'insolvenza; oltre 500.00 famiglie, invece, hanno serissime difficoltà a pagare le rate del mutuo, riuscendo a farvi fronte solo rinunciando a consumi primari o di necessità.

A parte la fredda notizia, a dimostrazione che in Italia ci deve essere una seria difficoltà a percepire la forza dei numeri (questo spiegherebbe perchè spesso sugli organi di stampa appaiano notizie inesatte e numeri a capriccio), un dato di questo genere dovrebbe far balzare sulla sedia l'intera classe dirigente di questo strano Paese.

Se li rapportiamo all'intera popolazione italiana, infatti, i 500.000 che non ce la fanno a pagare le rate si avvicinano all'1% dei cittadini italiani. Se li rapportiamo alla forza lavoro attiva, circa 23 milioni, arriviamo a circa il 4%. Sono cifre spaventose.

Quali sono le conseguenze politiche? Zero. A parte qualche punzecchiatura tra l'Antitrust e l'ABI, niente di niente.

Quali sono le conseguenze economiche?
Decine di migliaia di famiglie saranno costrette dall'insolvenza a vendere l'abitazione e a rivolgersi ad un mercato degli affitti esoso e fuori portata dalle tasche di molti redditi da lavoro dipendente...
Le banche si accaparreranno molti immobili da scrivere a bilancio, aumentando gli utili, dopo aver incassato succulenti interessi. Dopo le metteranno sul mercato a prezzi di svendita e qualche immobiliarista sconosciuto ai più, magari con i conti in Lichtenstein, li comprerà a prezzi di realizzo e li rivenderà a prezzi di "mercato". Voilà, il cerchio è chiuso.

In America hanno lo scandalo dell'insolvenza dei mutui subprime e la coscienza di una recessione terribile in arrivo e che ha già buttato sul lastrico milioni di famiglie.
Noi in Italia abbiamo un circuito politico mediatico autoreferenziale che non si accorge dei drammi sociali e della bancarotta politica di un'intera comunità.

A.A.

venerdì 28 marzo 2008

Free Tibet

Anche se la campagna elettorale incombe e assorbe la nostra attenzione, non possiamo tacere sul genocidio culturale in atto nel Tibet e non esprimere la nostra solidarietà al popolo tibetano.

Per quanto la notizia dei morti in Tibet si aggiunga alle centinaia di morti in altre parti calde del mondo (Iraq, Afhghanistan, ecc.), la drammaticità della situazione tibetana, dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che le politiche di potenza seguono sempre gli stessi sentieri: occupazione, repressione, cancellazione di ogni traccia della cultura e di ogni minimo dissenso.

Come è sempre accaduto nella storia, anche in questo caso, la RealPolitik sconsiglia o impedisce agli stati democratici di prendere una netta posizione contro la superpotenza cinese: qualche vago appello al dialogo, qualche pressione diplomatica, una velata minaccia di non partecipare alla cerimonia di apertura alle olimpiadi e niente più. Ancora una volta, l'Europa produce solo la propria afasia...

La repressione dei tibetani da parte del regime cinese, peraltro, non è una novità di questi giorni. C'è un documento del Tribunale Permanente dei popoli del l 20 novembre 1992, in cui il Tribunale emetteva una sentenza di condanna della Repubblica Popolare Cinese e dove veniva dimostrato che le autorità cinesi perseguono da sempre una politica di repressione, perpetrando gravi violazioni dei diritti fondamentali del popolo tibetano, come la privazione dell’esercizio della libertà di religione e di espressione, la pratica degli arresti arbitrari e delle condanne senza processo, la pratica della tortura, la rottura dell’omogeneità etnica e culturale del Paese attraverso trasferimenti coatti.
La sentenza è consultabile per intero alla pagina web:
http://www.internazionaleleliobasso.it/dtml/tribunale_permanente/sentenze/18_tibetit.pdf

Poichè non ci sarà nessuna reazione degna di nota a questo genocidio, nè proteste di piazza nè boicottaggi delle Olimpiadi, propongo di fare qualcosa che può essere connotato come semplice testimonianza e senso di indignazione: non guardare nemmeno un minuto delle Olimpiadi di Pechino che si terranno tra qualche mese e boicottare le aziende che sponsorizzano l'evento.

Per quel poco che servire, si può anche inviare una mail al governo italiano e al CONI per chiedere il ritiro della delegazione italiana alle Olimpiadi.

A.A.

Volantino


Insieme alla lettera, pubblicata con il post del 20 marzo, a tutti i cittadini di Spoleto invieremo anche questo volantino.


giovedì 27 marzo 2008

I dati aggiornati degli infortuni sul lavoro

Qualche giorno fa a Torino, il Ministro Damiano e il Dr. Giorgini (Direttore Generale dell'INAIL) hanno illustrato i dati su infortuni e "morti bianche" nel 2007.

Il dato complessivo, agghiacciante, è il seguente: i morti sul lavoro nel 2007 sono stati circa 1.260 e gli infortuni 913.500.

Le prime stime dell'INAIL sulle morti bianche per l'anno 2007 parlano di circa 1.260 morti sul lavoro a fronte dei 1.341 dell'anno precedente. Si tratta di numeri stimati ma attendibili e semmai approssimati per eccesso.

Dalle stime INAIL risulta poi che, dei 1.260 incidenti mortali avvenuti nel 2007, 1.130 si sono verificati nel settore dell'industria e dei servizi, 115 nell'agricoltura e 15 tra i dipendenti in conto Stato.
In particolare, 295 sono quelli del settore costruzioni. Inoltre più di un quinto (esattamente 260) sono avvenuti in itinere, ovvero lungo il tragitto casa lavoro e viceversa.

Gli incidenti sul lavoro, invece, sempre secondo le stime dell'INAIL, sono stati 913.500 nel 2007. Nel 2006 erano stati 928.158. In particolare, gli incidenti sono stati 57.300 nell'agricoltura, 827.000 nell'industria e nei servizi di cui 100.000 nelle costruzioni, e 29.200 tra i dipendenti in conto Stato.

Trend di lungo periodo.
Negli ultimi cinquanta anni le morti bianche in Italia sono comunque notevolmente diminuite. Nel 1956 i morti del lavoro erano 3.900 per salire a 4.644 nel 1963, anno di massimo storico per gli infortuni mortali ma anche di forte sviluppo industriale (sono gli anni del boom economico).
Nel 1966 gli infortuni erano di nuovo scesi a 3.744 e da lì è partito un lento ma continuo decremento: 2.793 nel 1976, 2.083 nel 1986, 1.372 nel 1996, 1.546 nel 2001, per finire con 1.260 dello scorso anno.

Un andamento simile hanno registrato anche gli infortuni non mortali, sebbene non in maniera altrettanto lineare e con un calo non altrettanto marcato. Basti ricordare che erano 1.150.354 nel 1956, 1.283.667 nel 1976, 1.023.379 nel 2001 e 928.158 nel 2006.

Costo dei danni da lavoro.
Il costo sociale degli infortuni sul lavoro in Italia calcolato dall'INAIL per l'anno 2005 ammonta a quasi 45 miliardi e mezzo di euro, pari a circa il 3,21% del Prodotto interno lordo. Nello specifico i costi assicurativi sono stati solo 11.760 miliardi di euro, a fronte di 14.377 miliardi per gli interventi e i dispositivi di prevenzione e di ben 19.307 per le altre spese legate ai danni da lavoro: dal tempo perduto dai colleghi delle vittime per il soccorso all'addestramento dei sostituti, dai guasti alle macchine alla perdita di immagine da parte dell'azienda.

Piccole e grandi aziende.
Ma dove si verificano gli incidenti sul lavoro? Nel corso del 2006 il 31,7% degli infortuni denunciati all'INAIL nel settore dell'industria e dei servizi sono avvenuti in aziende fino a 15 dipendenti. Una percentuale che però raddoppia (61,4%) quando si parla di casi mortali: nel 2006 infatti su 1.205 morti bianche avvenute in questo settore, ben 740 si sono verificate nelle aziende fino a 15 addetti. Analizzando alcuni specifici comparti come la lavorazione dei metalli, la lavorazione dei minerali non metalliferi e le costruzioni si scopre, inoltre, che nell'ultimo triennio alcune industrie presentano un indice di frequenza più alto rispetto alle imprese artigiane (rispettivamente 64,38 per mille addetti contro 56,37; 61,51 contro 54,32 e 56,6 contro 52,88). Nel caso degli incidenti gravi, invece, le imprese artigiane presentano spesso un indice di frequenza maggiore delle industrie: 4,5 per mille addetti contro 4,40 nelle costruzioni, 3,68 contro 2,85 nella lavorazione dei minerali non metalliferi, 3,9 contro 2,21 nei trasporti.


(Fonte:INAIL)

Lo spot elettorale de La Sinistra l'Arcobaleno

Sulla homepage del sito de La Sinistra l'Arcobaleno, si può vedere lo spot pensato per questa campagna elettorale: semplice, diretto, efficace.

Vai a http://www.sinistrarcobaleno.it/

domenica 23 marzo 2008

Per chi votano gli operai?

Una notizia pubblicata di recente dovrebbe farci riflettere seriamente: in una recente ricerca - non uno dei tanti sondaggi preelettorali, spesso usati come clave nella campagna elettorale, è emerso che la metà del voto operaio va al PDL....Per una forza politica come la Sinistra Arcobaleno, che esplicitamente si richiama alla tradizione del Movimento operaio, è necessario porre sotto attenta osservazione questa ricerca.

Secondo l'istituto Demos&Pi, infatti, in una ricerca realizzata da Demetra in collaborazione con Coop e pubblicata da Repubblica, la coalizione guidata da Walter Veltroni è votata dal 31,6% degli operai, ma una percentuale maggiore (46,5%) vota per l'alleanza di Silvio Berlusconi, che sul voto popolare distacca la coppia Pd+Idv di quasi 15 punti (14,9%).

Esaminando le intenzioni di voto delle categorie socio-professionali si scopre che ancora più in basso nel voto operaio c'è la Sinistra Arcobaleno con l'11,9%, seguita dall'Unione di centro col 5,7% e dagli altri partiti con un complessivo 4,4%.

L'alleanza Pdl+Lega Nord+Mpa prevale anche nel voto di altre categorie. In particolare ottiene il 43,8% (contro il 37,6% di Pd+Idv) da parte della categoria insegnante-tecnico-funzionario del settore privato, il 57,9% (contro il 22,9% per Veltroni) nella categoria lavoratore autonomo-imprenditore, il 53,7% (contro il 28,8%) nella categoria libero professionista e il 52,5% (contro il 29,2%) nella categoria casalinga.

Prevale invece la coalizione di Veltroni nelle categorie impiegato-insegnante-tecnico-funzionario del settore pubblico (51,2% contro il 30,7%), studente (43,7% contro il 38,2%) e pensionato (45,7% contro il 37,3% della coalizione di Berlusconi).

Come commentare? Mettendo in fila vari sondaggi apparsi sui giornali, in particolare quelli di Mannheimer sul Corriere, appare evidente che la Sinistra Arcobaleno recupera terreno tra i giovani, considerata con interesse e con qualche aspettativa; sempre Mannheimer, ha fatto notare che il bacino potenziale de La sinistra l'Arcobaleno è abbastanza ampio, pur pescando esclusivamente nel campo del Centrosinistra.
Di contro, c'è questa doccia fredda: metà degli operai vota per il Cavaliere e solo l'11% dichiara di votare per SA. Sarà il caso di correre ai ripari, anche uscendo da una logica strettamente elettorale?
A.A.

sabato 22 marzo 2008

Il Comune di Vallo di Nera non si tocca!

Sulla recente iniziativa del Comitato "Medio Nera", riportiamo una ferma presa di posizione del Consigliere comunale Cristian Benedetti, di Rifondazione Comunista - Sinistra Arcobaleno.
E'opportuno - e necessario - che su questi temi si esprimano tutte le opinioni e tutti i punti di vista, per contribuire in modo democratico e trasparente alla decisione finale. Invitiamo tutti i lettori a inviare commenti sull'argomento
.


Il Comune di Vallo di Nera non si tocca

Ritengo che l’iniziativa intrapresa dal Comitato “Medio Nera”, anche se legittima, sia inopportuna ed inadeguata perché, con l’unificazione dei tre comuni Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco e Scheggino non si risolvono i problemi del territorio, anche se esiste la necessità oggettiva di razionalizzare e migliorare i servizi per i cittadini: questo obiettivo è possibile accorpando tutti i servizi senza per questo avere un’unica amministrazione comunale.
Non si può cancellare la storia, l’identità e le peculiarità dei singoli comuni che hanno sempre risposto in modo adeguato alle necessità ed ai problemi dei propri cittadini. E’ per questo che invito i promotori dell’unificazione e le amministrazioni comunali interessate ad una discussione vera sui problemi dello sviluppo del nostro territorio, senza fughe in avanti rispetto ad accorpamenti ma cercando insieme con idee ed iniziative la strada migliore per la soluzione dei problemi.

Benedetti Cristian – Consigliere comunale Rifondazione Comunista-Sinistra Arcobaleno Consiglio Comunale Vallo di Nera

giovedì 20 marzo 2008

Ordine del giorno sulla Legge 194

A nome de La Sinistra Arcobaleno, il consigliere Giampiero Calabresi ha presentato un ordine del giorno sulla Legge 194. Ne pubblichiamo il testo per intero.





Al Sindaco del Comune di Spoleto
Al Presidente del Consiglio Comunale



Ordine del Giorno

Rafforzare i consultori e difendere la legge 194


Richiamando
che con la legge istitutiva dei consultori familiari (legge 405 del 75) è stato sancito che il servizio d’assistenza alla famiglia e alla maternità ha come scopo:
a) l’assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile;
b) la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti;
c) la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento;
d) la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza consigliando i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso.


Evidenziando
che la Legge 194 del 78 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” , sancisce che lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. Che la stessa Legge stabilisce che i Consultori debbano assistere la donna in stato di gravidanza:
a) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio;
b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante;
c) attuando direttamente o proponendo all’Ente Locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a);
d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

Sottolineando
che Il Progetto Obiettivo Materno Infantile assegna un ruolo centrale ai Consultori Familiari nella promozione e tutela della salute della donna e dell’età evolutiva e raccomanda che gli stessi siano integrati nella rete dei servizi territoriali a livello distrettuale e che debba essere salvaguardato il lavoro di équipe, fondamentale per garantire globalità e unitarietà dell’approccio.
Che lo stesso progetto indica che per lo svolgimento delle sue funzioni il consultorio si avvale, di norma, delle seguenti figure professionali: ginecologo, ostetrica, assistente sociale, assistente sanitari, infermiere , il cui intervento integrato, proiettato nelle problematiche della prevenzione, ne definisce la fisionomia e specificità rispetto ai presidi di natura ambulatoriale e ospedaliera; che, inoltre, devono essere previste, in qualità di consulenti, altre figure professionali quali il sociologo, il legale, il mediatore linguistico-culturale, il neuropsichiatra infantile, l’andrologo e il genetista presenti nella ASL a disposizione dei consultori.

Considerando
che per i Consultori la problematica dell’interruzione volontaria di gravidanza presenta certamente aspetti di grande delicatezza e complessità in quanto da un lato implica la necessità di cercare di rimuovere le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione (anche attraverso la stimolazione di interventi di natura sociale e socio sanitaria intergrata) e, ove ciò risultasse vano, seguire adeguatamente (da un punto di vista sanitario, ma anche psicologico) nell’intero percorso assistenziale, la donna che richiede una IVG.

Ritenendo
che i Consultori debbano essere rispondenti ai requisiti ed agli standard di fabbisogno indicati dal Progetto Obiettivo Materno Infantile e che la loro attività debba essere sostenuta per garantire le azioni previste dal Piano sanitario Nazionale nel campo della promozione della salute in età adolescenziale, delle relazioni di coppia, di famiglia e disagio familiare, del controllo della fertilità e procreazione responsabile, della assistenza in gravidanza, alla puerpera e al neonato, della prevenzione dell’IVG, della prevenzione dei tumori femminili e degli interventi per l’età post-fertile.

Tenendo conto
che è in atto una campagna per l’abolizione della Legge 194 che nega anche l’evidenza che la legalizzazione dell’aborto ha determinato la scomparsa dell’aborto clandestino, ha comportato l’eliminazione della mortalità e morbilità materna ad esso associata ed ha consentito la riduzione dell’interruzione volontaria di gravidanza ( dal 1982 ad oggi l’IVG è scesa del 44,6% e del 60% se riferita alle sole donne italiana ), grazie alla promozione di un maggiore e più efficace ricorso a metodi di procreazione consapevole, alternativi all’aborto, secondo gli auspici della legge

Ritenendo
che l’aggressione alla Legge 194 è un’aggressione alla donna nella sua persona e nella sua dignità perché nega la centralità della sua decisione nel non poter portare avanti una gravidanza;
che la campagna contro la Legge 194 vuole uno Stato che arretri sul terreno dei diritti civili acquisiti e che cancelli la sua laicità costituzionale, che cancelli inoltre l’educazione sessuale dei giovani, le politiche di prevenzione e di sostegno per una procreazione consapevole e responsabile, che faccia ripiombare le donne nella clandestinità dell’aborto e che lasci - come un tempo di cui non si immaginava il ritorno - solo alle più ricche la possibilità di ricorrere alla IVG all’estero, come peraltro purtroppo avviene per la fecondazione assistita.

Ritenendo altresì
che l’aggressione alla Legge 194 possa essere favorita dall’indebolimento dei Servizi Consultoriali che hanno il merito di concretizzare la centralità del significato della legge 194 su come prevenire e diminuire il numero di aborti; che la carenza della presenza di consultori sul territorio e delle risorse umane in dotazione possa invalidare le funzioni per le quali i Consultori sono stati istituiti






Si impegna il Sindaco e la Giunta

- A sostenere presso la Regione dell’Umbria, in previsione della definizione del nuovo Piano Sanitario Regionale, il potenziamento dei Servizi Consultoriali secondo quanto previsto dalle indicazioni del Progetto Obiettivo Materno Infantile;

- A sostenere sul livello territoriale la presenza e le attività dei Servizi Consultoriali promuovendo, in collaborazione con le Associazioni delle Donne, una verifica degli stessi presso la ASL.

- A verificare, in collaborazione con le Associazioni delle Donne, eventuali problemi presenti nel servizio pubblico per l’applicazione della Legge 194.

INIZIATIVE E INCONTRI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE

Il calendario degli incontri con i candidati e con esponenti de La Sinistra l'Arcobaleno a Spoleto prevede per i prossimi giorni i seguenti appuntamenti:

Sabato 29 marzo, presso la sala convegni dell'Hotel San Carlo Borromeo (piazzale Api) alle ore 18.00 incontro con i candidati: Paolo Brutti, Senatore, capolista al Senato; Patrizia Acciarino, candidata alla Camera; Giuseppe Mascio, candidato alla Camera. Coordina Gianpiero Calabresi.

Martedì 1° aprile, presso la Sala Monterosso di Villa Redenta, alle ore 18,00, incontro con il Ministro Paolo Ferrero. Intervengono Stefano Vinti candidato al Senato e Patrizia Acciarino candidata alla Camera. Coordina Maura Coltorti.

Sabato 5 aprile, a partire dalle 16,00, comizi volanti nelle frazioni maggiori con Giuliano Granocchia, candidato alla Camera; Patrizia Acciarino, candidata alla Camera; Maria Luisa Boccia, capolista alla Camera. Alle 20,30 cena di sottoscrizione presso il Ristorante La Fattoria di San Giovanni di Baiano.

Vi terremo aggiornati su altre iniziative elettorali.

La vera sinistra siamo noi!

Pubblichiamo il testo della lettera che stiamo per spedire a tutti i cittadini di Spoleto per presentarci come formazione politica e per dare l'avvio della campagna elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile.

Spoleto, 15 Marzo 2008

Caro/a concittadino/a
Il 13 e 14 aprile puoi scegliere: il vero voto utile è quello per la Sinistra l’Arcobaleno.
Nella campagna elettorale che si sta svolgendo in questi giorni, oltre ad eleggere il nuovo Parlamento, si decide anche il futuro della sinistra: se scompare la sinistra, se viene ridotta fortemente anche nel Parlamento la sua capacità di portare avanti le battaglie di civiltà e di democrazia nel nostro Paese, scomparirà anche la possibilità di far sentire la voce dei soggetti più deboli. Non si parlerà più di sicurezza sul lavoro, di redistribuzione del reddito, di lotta alla precarietà. Non si parlerà più di diritti civili, di solidarietà, di pace, di un nuovo modello di sviluppo.
Noi, la Sinistra l’Arcobaleno, vogliamo che se ne parli ancora! Soprattutto, vogliamo finalmente che diventino realtà e per questo ti invitiamo a dare un voto a questa lista, perchè in questo Paese ci sia una politica autenticamente democratica in difesa dei problemi del lavoro e dei lavoratori, causati da un sistema economico che premia sempre il profitto e le rendite e che si disinteressa delle conseguenze delle “scelte di mercato” per la vita concreta di milioni di lavoratori.
Nel nostro programma, mettiamo al centro del nostro impegno politico alcuni punti che riteniamo fondamentali per promuovere la riconquista da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di un ruolo significativo nella società italiana e per garantire a tutti i cittadini il rispetto dei principi di uguaglianza, di giustizia sociale e di libertà :
1. L’aumento dei salari, degli stipendi e delle pensioni: contro la recessione e il carovita noi pensiamo che sia indispensabile tutelare le fasce più deboli della società, come i lavoratori a reddito fisso e i pensionati, e chiediamo che i proventi della lotta all’evasione fiscale siano interamente impiegati per questo obiettivo;
2. ridare un futuro ai giovani: intendiamo contrastare ogni forma di precarietà e vogliamo proporre con forza l’idea di offrire una dotazione in denaro e servizi per i giovani che entrano nel mercato del lavoro, siano essi disoccupati o precari (salario sociale);
3. ridare un futuro al pianeta: mentre si pensa di riproporre per l’Italia il ritorno al nucleare e l’uso del cosiddetto carbone pulito, noi vogliamo proporre un nuovo piano energetico basato sul risparmio energetico e sull’aumento dell’efficienza, compiendo finalmente una svolta ecologica, con la programmazione e lo sviluppo delle energie rinnovabili e pulite: solare, fotovoltaico, eolico, ecc.. Inoltre, queste nuove tecnologie, oltre all’uso di risorse senza impatto ambientale, possono anche offrire importanti prospettive di sviluppo veramente sostenibile e di occupazione.
4. La salvaguardia dei diritti civili e della laicità delle istituzioni repubblicane: vogliamo difendere i diritti conquistati in questi anni dalle continue ingerenze delle gerarchie ecclesiastiche e preservare la laicità dello Stato a garanzia del rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le libere scelte di uomini e donne in tema di unioni di fatto, di aborto, di testamento biologico.
5. Rifiutare la logica delle grandi opere: proponiamo un programma di opere e di investimenti pubblici per difendere l’ambiente, il territorio, il patrimonio culturale e per rispondere alla drammatica emergenza dell’impoverimento sostanziale di ampie fasce della popolazione e di milioni di lavoratori e di pensionati, con la costruzione di case popolari a canone sociale e l’aumento del numero degli asili nido.

Nei mesi scorsi, anche a Spoleto, tra le prime città dell’ Umbria, si è costituito un circolo unitario sul territorio de la Sinistra, l’Arcobaleno al quale partecipano diversi partiti della sinistra (Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Sinistra Democratica, Uniti a Sinistra) insieme a vari esponenti della società civile, delle associazioni e dei movimenti per offrire un contributo di idee e di progetti per la nostra città con la prospettiva di costruire e rafforzare una nuova sinistra, plurale e aperta.
Siamo consapevoli dell’importanza di queste elezioni politiche per il futuro del nostro Paese e ti invitiamo a compiere una scelta coraggiosa e lungimirante votando per la Sinistra, l’Arcobaleno, il vero voto utile in questo difficile momento. Se vuoi evitare che la sinistra venga cancellata dalla scena politica italiana, se vuoi investire sul futuro e vuoi che i tuoi diritti e la tua dignità non siano calpestati e cancellati, se vuoi dare una prospettiva di sviluppo e di opportunità alla tua frazione e alla tua città, vota per la Sinistra, l’Arcobaleno.

Se vuoi contattarci per conoscere i nostri programmi e le nostre proposte o per farci conoscere le tue esigenze e i tuoi problemi,
- puoi trovarci a: Circolo Unitario La Sinistra l’Arcobaleno, Via Norcia, 30 - Spoleto;
- puoi leggere i nostri comunicati e le nostre proposte sul sito:
http://sinistraarcobaleno-%20spoleto.blogspot.com/
puoi scrivere una mail a
Sinistra.arcobaleno.spoleto@gmail.com

Candidati de La Sinistra l'Arcobaleno in Umbria

Di seguito i nomi dei candidati per la Sinistra Arcobaleno in Umbria.

Camera: Maria Luisa Boccia - Giuseppe Mascio - Carlo Masciarri - Damiano Stufara - Patrizia Acciarini - Daniela Fecchi - Monia Ferranti - Marjatta Veliste - Giuliano Granocchia

Senato: Paolo Brutti - Stafano Vinti - Pier Luigi Neri - Daniela Chiavarini - Giuseppe Ricci - Maria Rita Manfroni - Romano Barbarossa.

venerdì 14 marzo 2008

Bertinotti a Perugia



Sul sito di http://www.umbrialeft.it/node/2955 è possibile vedere l'intervento di Bertinotti, candidato premier de La Sinistra L'Arcobaleno, a Perugia, a Sala dei Notari, il 9\3\08.




Sul Corriere della Sera di oggi, su Corriere TV è possibile vedere l'intervento di Bertinotti in videochat:http://mediacenter.corriere.it

giovedì 13 marzo 2008

Programma de La Sinistra L'Arcobaleno

Ecco i punti principali del programma:

1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali.La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.
2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.
3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito
Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato.
4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti
Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno. Da noi non è così. La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.
5. Libertà e autodeterminazione femminile
Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne. La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
6. La pace, il disarmo
L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.
7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima
Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente. La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico. La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.
8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno
Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate.9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà
L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini.
10. La casa è un diritto, non una merce
Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.
11. Convivenza, inclusione, cittadinanza
Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse. Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti. La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli.
12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro
Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.
13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia
La questione dei costi della politica non può essere separata dalla condizione generale del Paese: crescono le diseguaglianze e crescono i privilegi. E crescono anche gli intrecci tra affari e politica a partire dalle regioni meridionali ma non solo. La Sinistra l’Arcobaleno propone la riduzione del numero di parlamentari e di consiglieri regionali. La retribuzione dei parlamentari italiani non deve essere superiore alla retribuzione media dei parlamentari degli altri Paesi europei. È necessaria una legge che sottragga ai partiti le nomine, nella Sanità come negli altri settori pubblici, che stabilisca criteri che le Amministrazioni devono rispettare per garantire l’interesse pubblico e i principi del merito.
14. Una informazione libera, pluralista, democratica
L’Italia in questi anni è stata messa più volte sotto accusa dall’Unione Europea per carenza di pluralismo nell’informazione. Secondo l’ultimo rapporto USA sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il 61° posto. La Sinistra l’Arcobaleno propone l’abrogazione della “Legge Gasparri” e l’approvazione di una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturale. È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.

martedì 11 marzo 2008

Presentazione

Questo è il blog del circolo unitario de La Sinistra l'Arcobaleno di Spoleto.

Nei mesi scorsi, anche a Spoleto, tra le prime città dell'Umbria, si è costituito un circolo unitario, al quale partecipano diversi partiti della sinistra (Partito della Rifondazione comunista, Partito dei comunisti italiani, Sinistra Democratica, Verdi, Uniti a Sinistra) insieme a vari esponenti della società civile, delle associazioni e dei movimenti per offrire un contributo di idee e progetti per la nostra città, nella prospettiva di costruire e rafforzare una nuova sinistra, plurale e aperta.