sabato 5 aprile 2008

Mutui: 500.000 famiglie a rischio

Sul Corriere della Sera del 2 aprile, è comparsa la notizia di una serie di stime compiute dall'autorità Antitrust, diffuse in un convegno sul tema della trasparenza dei mutui.

Secondo Catricalà, Presidente di questa Authority, circa 110 mila famiglie sono a serio rischio d'insolvenza; oltre 500.00 famiglie, invece, hanno serissime difficoltà a pagare le rate del mutuo, riuscendo a farvi fronte solo rinunciando a consumi primari o di necessità.

A parte la fredda notizia, a dimostrazione che in Italia ci deve essere una seria difficoltà a percepire la forza dei numeri (questo spiegherebbe perchè spesso sugli organi di stampa appaiano notizie inesatte e numeri a capriccio), un dato di questo genere dovrebbe far balzare sulla sedia l'intera classe dirigente di questo strano Paese.

Se li rapportiamo all'intera popolazione italiana, infatti, i 500.000 che non ce la fanno a pagare le rate si avvicinano all'1% dei cittadini italiani. Se li rapportiamo alla forza lavoro attiva, circa 23 milioni, arriviamo a circa il 4%. Sono cifre spaventose.

Quali sono le conseguenze politiche? Zero. A parte qualche punzecchiatura tra l'Antitrust e l'ABI, niente di niente.

Quali sono le conseguenze economiche?
Decine di migliaia di famiglie saranno costrette dall'insolvenza a vendere l'abitazione e a rivolgersi ad un mercato degli affitti esoso e fuori portata dalle tasche di molti redditi da lavoro dipendente...
Le banche si accaparreranno molti immobili da scrivere a bilancio, aumentando gli utili, dopo aver incassato succulenti interessi. Dopo le metteranno sul mercato a prezzi di svendita e qualche immobiliarista sconosciuto ai più, magari con i conti in Lichtenstein, li comprerà a prezzi di realizzo e li rivenderà a prezzi di "mercato". Voilà, il cerchio è chiuso.

In America hanno lo scandalo dell'insolvenza dei mutui subprime e la coscienza di una recessione terribile in arrivo e che ha già buttato sul lastrico milioni di famiglie.
Noi in Italia abbiamo un circuito politico mediatico autoreferenziale che non si accorge dei drammi sociali e della bancarotta politica di un'intera comunità.

A.A.

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